Quando è il momento migliore per convolare a nozze?
Lo studio antropologico in merito alla lunghezza del fidanzamento
Il matrimonio è un passo importante: di sicuro, ultimamente, è oggetto di studi curiosi, soprattutto per quanto riguarda il momento giusto per convolare a nozze.
In alcuni casi, ci si sposa d'impulso, prendendo decisioni importanti fin troppo a cuor leggero; al contrario, se si pondera la situazione da ogni punto di vista, in attesa che le circostanze esterne siano le migliori possibili, allora si rischia di aspettate a lungo, con il giorno più bello scivolare a tempo indeterminato.
Helen Fisher è un'antropologa che cerca di dare una risposta alla domanda "quando bisogna aspettare prima del fatidico passo"?
Secondo lei, il tempo di fidanzamento più giusto è di due anni, quando le endorfine dell'innamoramento hanno concluso il loro effetto idilliaco, permettendo alle attività cerebrali di non essere più annebbiate: i felici momenti vissuti insieme non sono, allora, più frutto del suddetto stato transitorio.
Infatti, pare che essere innamorati offuschi il pensiero logico, portando perfino allo spegnimento di alcune attività neurali del cervello, in quanto è un impulso primordiale quello che comporta l'amore romantico per l'oggetto del proprio desiderio.
Dopo due anni, però, questa confusione mentale dovuta all'amore si dirada, per cui il convolare a nozze diviene una situazione più chiara e serena.
L'antropologa, quindi, ha confessato: "Penso che la gente dovrebbe sposarsi quando lo desidera, ma, personalmente, dopo tanti studi sul cervello umano, potessi tornare indietro avrei aspettato almeno due anni prima di compiere il grande passo".
Insomma, anche per il matrimonio sembrerebbe servire un netto approccio logico sotto vari aspetti. E' totalmente vero, secondo voi?