La storia del papillon nella moda maschile

Un must have ripreso dalla collezione 2017 di Cleofe Finati by Archetipo

Si rivela un tocco di eleganza ricercata, ma si dimostra versatile anche qualora si desiderasse un quid più vivace e brioso: è il papillon, su cui Cleofe Finati by Archetipo non ha dubbi, inserendolo con autorevolezza nelle sue collezioni di abiti da sposo e da cerimonia esclusivi.

Eccolo, quindi, questo accessorio della moda uomo assumere nuove identità stilistiche, più casuale, mai noiose, in cui, oltre ad un intramontabile ton sur ton, si ammirano squisiti contrasti cromatici.

Quest'ultimi caratterizzano anche la collezione Oneiros 2017 della maison, ideali per creare un loo eclettico ed originale, soprattutto nel proprio giorno più bello.

Ma qual è la storia stilistica del papillon? La sua origine trova nizio alla fine dell'Ottocento, trovando spunto molto più indietro, a partire dai fazzoletti al collo indossati dai mercenari croati, durante la Guerra dei Trent’anni.

Dopo la parentesi militare, il papillon diventa un must della moda maschile, diffondendosi velocemente in Francia e nel resto dei Paesi europei, approdando in Italia, secondo leggenda, grazie al movimento Futurista.

La cravatta-papillon o Asscot, poi, viene attribuita all'eleganza dandy del XIX secolo, mentre, attorno al Novecento, decreta la nascita del raffinato smoking, realizzato abbinando un sofisticato frac nero ad un papillon bianco.

In Italia, ancora, lo smoking assume il papillon nero, un simbolo di emblematica signorilità, dovuto al magnate del tabacco Pierre lorillard IV, diventando un altro sinonimo di successo, soprattutto nelle corti borghesi.

Infine, perciò, l'essenza elegante e distinta del papillon arriva fino ai giorni nostri, stemperandosi, volutamente, anche in uno charme più easy e frizzante, una pennellata di modernità carismatica, come si ammira nella collezione Cleofe Finati 2017.